Ma lo sapete che Giorgio Di Bonaventura, il corteggiatore di Uomini e Donne, in realtà è un giocatore di basket professionista?
Giorgio Di Bonaventura si è fatto conoscere in tv, grazie al programma Uomini e Donne dove si è messo in gioco per conquistare il cuore di Sophie Codegoni, la giovane modella e tronista italiana ma quanto si conosce davvero su di lui? Quanti anni ha Giorgio, dove vive e cosa fa nella vita privata lontano dagli studi televisivi? Scopriamolo insieme.
Giorgio Di Bonaventura, biografia e carriera
Giorgio Di Bonaventura è nato a Teramo il 28 agosto del 1997, sotto il segno zodiacale della Vergine. Ancora minorenne e spinto dalla sua grande passione per il basket, ha deciso di lasciare la sua città natale per trasferirsi a Torino. Qui a soli vent’anni è diventato il capitano della squadra PMS Moncalieri e con la stessa ha conquistato anche ottimi risultati.
Successivamente ha giocato nella Serie A2 con il Roseto fino a quando, a soli 22 anni, è arrivata per lui, la convocazione nell’Italia Under 23 di basket. Per quanto riguarda invece il percorso di studi, Giorgio dopo il diploma ha conseguito la laurea in scienze della comunicazione.
Giorgio Di Bonaventura, vita privata
Giorgio Di Bonaventura continua a vivere nella città di Torino, dove gioca a basket e lavora anche come responsabile di un’azienda che ha sede in Italia e in Cina ma non conosciamo però, i suoi guadagni. Su Instagram si diverte invece a condividere con i suoi followers, numerosi scatti della sua vita e delle sue passioni.
Sotto il profilo sentimentale invece si è dichiarato single quando ha preso parte al programma tv di Maria de Filippi nella stagione 2020/21 per conquistare il cuore di Sophie Codegoni. Con lei è riuscito a scambiarsi anche un bacio e come rivale ha trovato un vero sportivo come lui, Matteo Ranieri .
4 curiosità su Giorgio Di Bonaventura
-Ha diversi tatuaggi sul corpo.
-È molto legato a sua nonna.
-È stato un suo amico a iscriverlo ai casting di Uomini e Donne.
-Ama il mare, la musica e in particolare quella di Fabrizio De André.
